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L’Alumna Marzia Bolpagni riceve il Women of the Future award nel Regno Unito

Il 2021 di Marzia Bolpagni, Alumna dottorata al Politecnico di Milano nel 2018, è stato ricco di premi e riconoscimenti: l’ultimo conquistato è stato il britannico Women of the Future Award nella categoria Real Estate, Infrastructure & Construction.

marzia bolpagni
Credits: www.womenofthefuture.co.uk

Bolpagni vive nel Regno Unito da 4 anni e, dopo la gavetta, all’inizio del 2021 è diventata la guida dell’implementazione digitale internazionale in Mace, azienda edile e di consulenza che, tra gli altri progetti, ha anche costruito il celebre London Eye. In pochissimo tempo si è fatta notare nel settore diventando – come la definisce Forbes in una recente intervista– “una stella in Inghilterra”.

Oltre al riconoscimento come Woman of the Future, ci sono infatti da aggiungere alla palmarès dell’Alumna anche la nomina a ingegnere dell’anno per la Royal Academy of Engineering, la vittoria come professionista emergente decretata dall’Associazione di consulenza e ingegneria inglese (Ace), la medaglia Sir George Macfarlane per l’eccellenza del suo lavoro nella digitalizzazione delle costruzioni e la presenza nella lista delle 50 donne più influenti nella tecnologia nel Regno Unito secondo il Financial Times.

“Il mio intento è quello di continuare a motivare i giovani e cambiare in loro la percezione del settore delle costruzioni, far capire che è un settore aperto a tutti e c’è molto da fare non solo in cantiere ma a livello di gestione delle informazioni e digitalizzazione durante l’intero ciclo di vita delle opere”, commenta Bolpagni in un’intervista.

Quella a cui si riferisce l’Alumna è una digitalizzazione che non si limita al passaggio dal cartaceo al virtuale, ma che diventa fondamentale in termini di sostenibilità, dal momento che il settore edile è responsabile del 40% delle emissioni di CO2.

marzia bolpagni
Credits: forbes.it

“Entro il 2050 il pianeta conterà 10 miliardi di persone, di cui il 70% nelle città. L’impatto del settore delle costruzioni sarà molto forte. – continua Bolpagni su Forbes -. Faccio un esempio. Alla Cop26 è stato spiegato che, per un edificio commerciale di nove piani, sostituire una facciata in alluminio con una mista alluminio-legno ha lo stesso impatto ambientale di 350 persone che passano a una dieta vegana per due anni e mezzo. Il settore delle costruzioni è molto imprevedibile, mentre per rispondere alla crisi climatica è necessario un processo prevedibile e controllato, simile a quanto accade nella manifattura. La digitalizzazione permette di gestire e controllare questo processo.”

Si tratta, in pratica, di un’evoluzione del progettare e del costruire che passa da una gestione delle informazioni attraverso un approccio digitale.

Davanti all’osservazione che “quando si parla di ingegneri, la mente corre a un uomo di mezza età con la pettorina gialla”, l’Alumna non ha dubbi:

“Proprio per questo dobbiamo cambiare questa percezione. Dobbiamo fare in modo che le nuove generazioni vedano il nostro settore come accogliente. Dobbiamo attrarre nuovo talento per affrontare problemi complessi come il cambiamento climatico.”

Girls@Polimi: con una donazione libera (scegli tu la cifra!) contribuisci insieme ad altri donatori a creare borse di studio per sostenere una o più studentesse che inizieranno a frequentare il primo anno di Laurea Magistrale dei corsi di Ingegneria che oggi hanno una bassa frequenza femminile. Dona ora

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Yasmine Granata, giovane imprenditrice da Milano alla Sicilia

La startup “FRIDA” è una delle startup siciliane premiate durante il concorso “La tua idea di impresa in Sicilia”, bandito dalla Presidenza della Regione Siciliana e dall’Irfis, dedicato alle delle dieci migliori proposte di autoimprenditorialità presentate da giovani siciliani.

Frida nasce al Politecnico di Milano, dall’idea e dal brevetto di Yasmine Granata, 32 anni, Alumna magistrale in Design del prodotto per l’innovazione: si tratta di un’ortesi (ossia un apparecchio correttivo) per il trattamento della scoliosi idiopatica, realizzata con un materiale innovativo e brevettato per essere più leggero e confortevole, specificamente pensato per adattarsi alle abitudini degli adolescenti che devono portare il corsetto correttivo per ragioni mediche.

frida
https://www.98zero.com/

“Dall’età di 12 anni ho dovuto indossare un corsetto ortopedico, un’armatura in plastica che non mi ha permesso di vivere appieno la mia adolescenza”, racconta Granata a 98Zero (guarda la video intervista a questo link). Durante la tesi al Poli avvia quindi uno studio, coinvolgendo le officine ortopediche sul territorio, che la porta a sviluppare il progetto di un “corsetto” per adolescenti: “caratterizzato da un maggiore confort rispetto a quelli classici, grazie a un materiale da me stessa brevettato, ha maggiore traspirabilità e leggerezza”.

La forma e la struttura del corsetto inoltre ne aumentano l’efficacia, adattandosi a chi lo indossa e accelerando il processo di cura, grazie a un elettrodo interno posteriore per la stimolazione del tessuto paravertebrale e un elemento dinamico di spinta configurato per esercitare un’azione sul gibbo costale dell’utente.

Il progetto è stato incubato da PoliHub (leggi su MAP 8 come funziona l’incubatore del Politecnico di Milano): “qui ho potuto testare e verificare tutte le ipotesi su cui si basava il progetto. Avvierò la mia impresa in Sicilia, sperando di poter dare lavoro soprattutto alla gente del mio paese”.

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Artiness: la spin off del Poli per operare al cuore da remoto con il 5G

All’Ospedale San Raffaele è iniziato il trial clinico innovativo per la riparazione della valvola mitrale per via percutanea, che prevede l’utilizzo di un sistema di remote proctoring – supporto da remoto al medico a fini di apprendimento o supporto in sala operatoria – basato sulla rete 5G e software di realtà aumentata.  

Il sistema di remote proctoring è stato sviluppato da Artiness, spin off del Politecnico di Milano incubata da Polihub e fondata nel 2018 da ricercatori e professori del Dipartimento di Elettronica, informazione e Bioingegneria del nostro Ateneo.

Grazie alla vittoria del secondo bando Vodafone “Action for 5G” (ne abbiamo parlato anche su MAP 9, a pagina 34), Artiness è riuscita a sviluppare la sua soluzione proprietaria che consente di supportare da remoto il primo operatore durante l’esecuzione di procedure percutanee, integrando immagini mediche paziente-specifiche e dettagliati modelli 3D visualizzabili, attraverso l’uso di visori, dall’equipe medica in forma di ologrammi in Mixed Reality.

Dalla sua nascita ad oggi, Artiness ha intrapreso un percorso di sperimentazione del software sviluppato per l’ambito chirurgico in collaborazione con alcuni istituti ospedalieri, testandone il valore clinico. 

Questa tecnologia che abbiamo sviluppato entrerà in tutte le sale operatorie del mondo – dichiara Filippo Piatti, Ceo e co-fondatore Artiness -. Lo stiamo già vedendo con le nostre collaborazioni e sperimentazioni e con il consenso che ha suscitato anche da parte di grandi aziende come Vodafone e Microsoft che attraverso i loro programmi ci aiuteranno ulteriormente a raggiungere i nostri obiettivi. Tra questi puntiamo a diventare uno dei grandi player a livello internazionale.” 

COME FUNZIONA IL SISTEMA MESSO A PUNTO DA ARTINESS? 

Normalmente, il proctoring avviene in presenza, con il supporto di personale esperto all’interno della sala operatoria. Il sistema di remote proctoring realizzato da Artiness rende questo supporto possibile da remoto grazie a un software installato su due visori di realtà aumentata connessi e gestiti sull’architettura di edge computing (MEC) della rete 5G Vodafone.   

Durante l’esecuzione del trial clinico al San Raffaele, il sistema di remote proctoring è a disposizione del primo operatore in sala operatoria e del proctor, lo specialista del dispositivo medicale, da remoto. Nel corso del trial il proctor, grazie al visore, visualizza in realtà aumentata sia i segnali medicali provenienti dalla sala operatoria sia un modello 3D del cuore del paziente, realizzato grazie al software di Artiness.   

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Credits: www.corriere.it./

“Nel trial clinico condotto all’Ospedale San Raffaele la rete 5G Vodafone, l’edge computing e la realtà aumentata stanno consentendo all’equipe medica di condurre veri interventi chirurgici da remoto –commenta Sabrina Baggioni, direttrice programma 5G di Vodafone Italia-. Il 5G e la tecnologia stanno scrivendo una nuova pagina della storia della medicina e della sanità: il futuro è sempre più a portata di mano”. 

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3 Alumnae ricevono il Nellie Award, il premio dedicato al merito e alle donne

Un premio indirizzato a giovani laureate e dottorate che si sono distinte non solo per i risultati accademici, ma anche in campo sociale: è il Nellie Award Italia, che nella sua prima edizione ha designato tre vincitrici, delle ragazze “con doti straordinarie che coltivano il loro sogno da scienziate con forza e determinazione, con una forte vocazione a sviluppare soluzioni innovative a beneficio di altri.

Tracy Bassil, Marine Kerdaffrec ed Elena Redaelli hanno presentato progetti di tesi molto diversi tra loro, ma tutti accomunati dalla volontà di promuovere l’empowerment femminile e una sensibilità sempre maggiore nei confronti dell’ambiente e della società, interpretando perfettamente i valori dell’iniziativa.   

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Credits: Alessandro Bianchi

Il conferimento dei premi è stato deliberato da una Commissione composta da membri di The Circle Italia Onlus, di Tiffany & Co. Italia e del Politecnico di Milano. La commissione ha individuato, tra le oltre settanta domande ricevute, le tre laureate che hanno ricevuto il premio.

“L’impegno del Politecnico di Milano a favore del merito – commenta Donatella Sciuto, Prorettore del Politecnico di Milano – si arricchisce grazie a questa iniziativa che, non a caso, ha riscosso un ampio successo all’interno del nostro ateneo. Hanno infatti risposto oltre settanta ragazze impegnate in progetti di ricerca e di studio che esprimono non solo il loro talento, ma anche e soprattutto la capacità e la volontà di metterlo a servizio degli altri.
Il successo riscontrato dal bando mostra la voglia di affermazione di una nuova generazione di laureate e dottorande conscia delle proprie ambizioni e pronta a mettersi in gioco. È tempo che le donne diano voce alle donne e questa collaborazione con The Circle Italia e Tiffany & Co. Italia ne è la chiara dimostrazione”.

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Credits: Alessandro Bianchi

DUE CHIACCHIERE CON LE VINCITRICI

“Oltre alla tesi di laurea, per partecipare ho dovuto inviare un video e una lettera di motivazione. – ci spiega Tracy Bassil, Alumna Product Service Design e Ingegneria Gestionale originaria del Libano -. I criteri della giuria non erano limitati solo ai successi accademici delle partecipanti ma anche al loro ruolo in campo sociale e di come le loro soluzioni si applicassero nell’aiutare gli altri”.

Nella sua tesi “AFTERMATH”, Bassil si è concentrata su elaborare una soluzione in grado di affrontare la crisi abitativa dopo l’esplosione del porto di Beirut del 2020.

“Ho molti progetti per il futuro, ma una delle cose che vorrei realizzare è sviluppare il mio progetto di tesi in una piattaforma pienamente funzionante. Questo potrebbe essere possibile unendo le forze e trovando la squadra giusta che possa renderlo realtà.”

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Credits: Alessandro Bianchi

Elena Redaelli, Alumna ingegneria biomedica, con la sua tesi ha sviluppato un metodo per migliorare la vita delle persone operate con tecnica TEVAR (un’operazione chirurgica che consiste nell’inserire uno stent-graft auto espandibile all’interno dell’aorta), scegliendo il dispositivo adatto alla particolarità della persona. Il metodo è infatti paziente-specifico, cioè applicabile ad ogni paziente basandosi sui propri parametri clinici.

“Io ho deciso di partecipare in quanto dalle esperienze di volontariato in campo educativo-parrocchiale e in Caritas ambrosiana ho compreso come sia fondamentale operare con uno sguardo aperto all’individualità dell’altro – aggiunge Redaelli -. Inoltre, lavorare con gli altri e per gli altri fa emergere la parte migliore di me in ogni campo”.
Attualmente l’Alumna sta proseguendo il suo percorso con un dottorato a Saragozza, con lo scopo di studiare le proprietà biomeccaniche dell’occhio tramite lo stesso metodo computazionale su cui ha iniziato a lavorare durante la tesi.

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Credits: Alessandro Bianchi

Marine Kerdaffrec, Alumna Integrated Product Design, ha conquistato il premio grazie alla sua tesi che ha esplorato i legami tra l’ambiente e la salute: progettando un dispositivo che serve a collegare il monitoraggio dell’asma e il rilevamento dell’inquinamento atmosferico, per il controllo congiunto dei livelli di qualità dell’aria e dei sintomi dell’asma.

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Credits: Alessandro Bianchi

Le tre Alumnae hanno vinto per essere meritevoli “dal punto di vista professionale e per avere una grande sensibilità”, come afferma Adelaide Corbetta, presidente di The Circle Italia:  

“Grazie a loro, a tutte le candidate e al loro impegno, ritroviamo la speranza e l’entusiasmo; sono loro per The Circle, il network di donne che si impegna a favore delle donne, le migliori testimoni del futuro”. 

Sostenendo il progetto GIRLS @ POLIMI puoi contribuire insieme ad altri donatori a creare delle borse di studio per sostenere le ragazze che si iscrivono ai corsi di laurea in ingegneria a bassa frequentazione femminile. Dona ora.

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Gli Atenei milanesi formano un nuovo polo per l’Intelligenza Artificiale

Le Università milanesi Bocconi, Università Statale di Milano, Università degli Studi di Milano-Bicocca e Politecnico di Milano hanno unito le forze per costituire a Milano un polo di eccellenza per la ricerca e la formazione nell’intelligenza artificiale (Ai) e nel machine learning. I quattro Atenei sono infatti diventati una delle Unit di ELLIS, lo European Laboratory for Learning and Intelligent Systems.

Nata nel 2018, ELLIS è l’associazione che riunisce i migliori scienziati e accademici europei di intelligenza artificiale con l’obiettivo di promuovere a livello continentale lo sviluppo scientifico su questo cruciale tema, non a caso considerato fondamentale anche dal Piano di Ripresa e Resilienza (PNRR) per il rilancio italiano.

L’iniziativa è stata presentata, insieme al sindaco Giuseppe Sala, dal rettore della Bocconi, Gianmario Verona, dal prorettore vicario della Statale, Maria Pia Abbracchio, dalla rettrice della Bicocca, Giovanna Iannantuoni, e dal rettore del Politecnico, Ferruccio Resta.

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Credits: www.facebook.com/beppesalasindaco

La nuova Unit di ELLIS avrà la missione di rendere Milano uno dei maggiori poli scientifici europei in tema di Ai e machine learning. Quattro le direttrici di ricerca: il machine learning interattivo, che studia l’interazione di un algoritmo con l’ambiente; le reti neuronali e il deep learning; la salute e la biologia computazionale, che applica l’Ai alla medicina; l’uso dell’Ai per l’analisi e l’elaborazione del linguaggio naturale.

Il rettore del Politecnico, Ferruccio Resta ha commentato:

“La centralità dei temi legati all’intelligenza artificiale e al machine learning, gli utilizzi e le ripercussioni sul fronte economico e sociale conferiscono alle università tecnico-scientifiche una grande responsabilità. Lo sviluppo tecnologico è tutt’altro che neutro: è un processo complesso, come ben rappresentato dalle quattro linee di ricerca che abbiamo deciso di tracciare: l’interazione con l’ambiente; le reti neuronali e il deep learning; la medicina; il linguaggio. Va quindi anticipato, gestito e condiviso. Unire le migliori risorse accademiche e fare di Milano un polo di eccellenza è un dovere che abbiamo nei confronti dello sviluppo e della crescita non solo della nostra città, ma del Paese e del sistema universitario, chiamato sempre di più ad operare secondo una logica di interazione e di scambio. Un appello al quale il Politecnico di Milano aderisce in un rapporto di collaborazione virtuosa con gli altri atenei. Un modello vincente al quale tendere in chiave europea”.

Quattro i proponenti e coordinatori scientifici della Unit, uno per ciascun Ateneo, che dirigeranno l’unità a rotazione: Nicolò Cesa-Bianchi (Professore Ordinario di Informatica, Università Statale di Milano, che guiderà il gruppo in qualità di direttore per il primo anno), Nicola Gatti (Professore Associato di Ingegneria Informatica, Politecnico di Milano), Gabriella Pasi (Professoressa Ordinaria di Informatica, Università di Milano-Bicocca Università degli studi di Milano Bicocca) e Riccardo Zecchina (Professore Ordinario di Fisica Teorica, Università Bocconi).

Scopri tutto sulla ricerca politecnica di frontiera e sui temi definiti dalla Commissione Europea nell’ambito del Recovery Plan. Visita il sito Next Generation EU del Politecnico di Milano.

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Studenti, architettura, impatto sociale: il Poli porta lo sport in carcere

L’Advanced School of Architecture (ASA) è un percorso formativo “aggiuntivo”, che gli studenti più meritevoli possono seguire parallelamente ai Corsi di Laurea Magistrale in Architettura. È un programma di eccellenza dedicato a soli 20 studenti, italiani e internazionali, selezionati in base al loro talento progettuale. Il suo obiettivo è quello di potenziare e sviluppare la figura dell’architetto-progettista, attraverso attività che mettano lo studente a diretto contatto con la realtà professionale e con la complessità dei processi oggi in atto nelle diverse realtà europee ed extra europee.

Nella prima Master Class dell’edizione 2021-2022, sotto la direzione di Paolo Cascone e Maddalena Laddaga (CODESIGNLAB e University of Westminster) e grazie alla collaborazione con il progetto ACTS (A Chance Through Sport) diretto dal prof. Andrea Di Franco (DASTU), gli studenti hanno progettato e realizzato il prototipo di una piccola palestra modulare, concepita per essere montata in una delle aree all’aperto del penitenziario di Bollate.

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Courtesy from Prof. Pierre Croset

CO-PROGETTAZIONE CON LE DETENUTE

Può fare veramente la differenza, qui”, ha dichiarato una delle rappresentanti delle detenute. “Se non hai nulla da perseguire resti bloccato nella routine e non riesci ad andare avanti. È importante sia per la nostra salute mentale sia per il percorso di crescita individuale. È una sorta di trampolino”.

Si tratta del primo progetto di questo genere che coinvolge una comunità di detenute in Italia. Dal disegno alla costruzione vera e propria, gli studenti hanno lavorato fianco a fianco gli architetti Cascone e Laddaga, esperti nel campo della progettazione parametrica, collegando l’approccio sociale a quello di costruzione ecologica e produzione digitale. Ogni modulo della struttura è progettato per creare uno spazio sia per l’esercizio individuale che in connessione con gli altri, a corpo libero o con l’uso di attrezzi. L’uso di simulazioni ambientali digitali ha guidato la scelta dei materiali. Gli studenti, infatti, hanno potuto sperimentare in prima persona le potenzialità di fabbricazione digitale avanzata dei Laboratori LABORA e MaBa.SAPERLab del Politecnico di Milano.

I PROSSIMI PASSI?

“Si tratta di un’esperienza didattica del tutto eccezionale”, commenta il prof. Pierre-Alain Croset, direttore di Advanced School of Architecture (ASA). “che illustra in modo esemplare la missione dell’ASA di potenziare le competenze progettuali dei futuri architetti grazie ad una forte sinergia tra accademia e realtà professionale. La volontà è quella di offrire agli studenti un’esperienza progettuale molto concreta – direi anche “fisica” e “tattile”: i ragazzi hanno risposto a questa sfida dimostrando un’eccezionale passione e impegno, certamente stimolati anche dalla consapevolezza di vivere qualcosa che va oltre la tradizionale esperienza scolastica, perché potrà concludersi nella prigione di Bollate con uno spazio reale di sicura utilità sociale”.

Il prototipo è stato smontato e si trova ora nel deposito del carcere di Bollate, in attesa di essere ricostruito con le detenute in primavera. Per portarla a termine con i giusti materiali di rivestimento e con gli attrezzi necessari all’esercizio fisico, servono circa 15 mila euro: abbiamo bisogno degli Alumni!

“Si tratta di un’esperienza didattica del tutto eccezionale”, commenta il prof. Pierre-Alain Croset, direttore di Advanced School of Architecture (ASA). “che illustra in modo esemplare la missione dell’ASA di potenziare le competenze progettuali dei futuri architetti grazie ad una forte sinergia tra accademia e realtà professionale. La volontà è quella di offrire agli studenti un’esperienza progettuale molto concreta – direi anche “fisica” e “tattile”: i ragazzi hanno risposto a questa sfida dimostrando un’eccezionale passione e impegno, certamente stimolati anche dalla consapevolezza di vivere qualcosa che va oltre la tradizionale esperienza scolastica, perché potrà concludersi nella prigione di Bollate con uno spazio reale di sicura utilità sociale”.

Investire in ricerca e innovazione: cosa ne pensano i politecnici?

Oltre 1.000 Alumni alla 10° edizione della Convention Alumni Politecnico di Milano, la prima edizione ibrida fisico-digitale del tradizionale evento dedicato alla community degli Alumni, che si è tenuta sabato, 13 novembre al Politecnico di Milano nella nuova Aula Magna dedicata all’Alumnus Pesenti.

Ricerca scientifica e innovazione tecnologica i temi di questa importante puntata: tra protagonisti, a portare la voce del Politecnico di Milano insieme al rettore prof. Ferruccio Resta, la prorettrice e delegata alla ricerca prof. Donatella Sciuto, il presidente e delegato del rettore per gli Alumni prof. Enrico Zio, i proff. Ingrid Paoletti (delegata del rettore per Expo2020 Dubai), Andrea Sianesi (presidente di Fondazione Politecnico di Milano) e Cristiana Bolchini (dal comitato scientifico del Centro di Technology Foresight di Politecnico di Milano).

Cosa significa fare ricerca scientifica? Quali sono oggi i principali temi su cui è importante fare ricerca? Come è possibile creare un ecosistema fertile per stimolare la scintilla dell’innovazione tecnologica? Abbiamo provato a rispondere insieme a esperti, docenti e Alumni. Guarda il video della Convention 2021 a questo link

“LO SPIRITO DEL NOSTRO AMATO POLITECNICO È QUELLO DI ESSERE PERMEABILE VERSO LA CITTÀ, VERSO LE IMPRESE, VERSO TUTTI QUELLI CHE SI SENTONO PARTE DI QUESTA COMUNITÀ”

Ferruccio Resta

RICERCA & INNOVAZIONE, IL RUOLO DEL POLI

Investire sulla qualità dei ricercatori e sull’aggiornamento dei laboratori, questa è la scommessa del Politecnico di Milano. Dal 2017 i PhD sono cresciuti del 35%, spiega Sciuto, e per quanto riguarda il programma Horizon2020, che si è appena chiuso, il Politecnico è stato protagonista con oltre 400 progetti di ricerca e un fatturato di 200 milioni di euro: prima università in Italia, con un tasso di successo maggiore rispetto alla media europea. “Una delle prossime sfide per il Politecnico sarà quella di fare massa critica: creare un grande punto di accumulazione per imprese, start-up e spin off”, secondo Resta, che ha illustrato le opportunità da cogliere grazie al PNRR e ha discusso di quelle offerte dall’Expo2020 Dubai con Paoletti e Sianesi (info a questo link: www.dubai.polimi.it). Uno sguardo al futuro arriva dal centro di Technolofy Foresight, che mette in guardia: “Tecnologia, siamo tentati a sovrastimarne gli impatti a breve termine e sottostimarne invece quelli a lungo termine” secondo Bolchini.

STRATEGIE PER IL SISTEMA ITALIA

Sul palco anche 3 Alumni di eccezione: Nicola Monti (AD Edison), Luigi Rebuffi (Segretario Generale, European Cyber Security Organisation) e Emanuela Trentin (CEO Siram Veolia), che proseguono sul tracciato aperto dai vertici di Ateneo condividendo gli scenari, le strategie e le visioni che guidano le scelte di imprese e istituzioni. “Le aziende fanno ricerca perché è vitale per restare competitivi sul mercato. Dobbiamo essere attenti a intercettare i trend, le università sono un osservatorio molto prezioso” apre Trentin, sostenuta da Monti che aggiunge: “Sulla sostenibilità, oggi le aziende hanno obiettivi chiari, condivisi e universali. Ma anche ambiziosi: la ricerca è fondamentale perché far maturare le tecnologie ancora embrionali e far scalare quelle che sono pronte”. Rebuffi fa una precisazione portando ad esempio il mondo della cybersecurity: “Cose che solo qualche mese fa sembravano fantascienza, tra un anno saranno pronte ad andare sul mercato. Servono investimenti per la formazione delle persone e per la ricerca, per guidarci negli scenari possibili”.

UN PERCORSO DI 10 ANNI

La Convention Alumni giunge nel 2021 alla sua 10ª edizione, un appuntamento che riunisce ogni anno i professionisti politecnici del mondo dell’architettura, del design e dell’ingegneria. Attraverso il dialogo con gli Alumni, riconosciuti tra i più influenti attori del mondo industriale e culturale italiano, il Politecnico apre con la Convention uno spazio di condivisione e riflessione sul percorso di innovazione del sistema Italia, sulle opportunità da cogliere e sul nostro ruolo come community in un contesto internazionale.

Oltre 7.000 Alumni hanno partecipato negli anni a questo appuntamento, che occupa spazi importanti a livello mediatico e “geografico”, spostandosi in location nel cuore di Milano, anche per l’influenza dei relatori d’eccezione che ne hanno calcato le scene: ricordiamo tra i molti Stefano Boeri, Francesco Starace, Giampaolo Dallara, Elena Bottinelli, Renato Mazzoncini, Paola Antonelli, Patricia Viel, Mauro Porcini e tanti altri. Scoprili tutti

La Convention è organizzata da Alumni Politecnico di Milano, una community di oltre 200 mila professionisti che, attraverso il successo delle loro idee e opere hanno un impatto positivo sul mondo. Principali ambasciatori del Politecnico di Milano, sono impegnati nel sostegno all’Ateneo e nel raggiungimento dei suoi obiettivi strategici, in particolare quelli legati all’internazionalizzazione, al consolidamento di partnership di ricerca, all’innovazione della didattica e al supporto economico dedicato a studenti e ricercatori d’eccellenza.

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