2 nuove borse di studio “Circle” per sostenere i migliori studenti del Politecnico di Milano

Circle of Donors è il programma del Politecnico di Milano dedicato ai donatori che desiderano supportare i migliori studenti magistrali, finanziando borse di studio abbinate ad un supporto personale di Mentoring.

Il programma, lanciato nel 2016, coinvolge ad oggi 29 Donatori che hanno donato un totale di 290.500€ in borse di studio. Le borse di studio sono volute e finanziate dagli Alumni che, inoltre, incontrano gli studenti per condividere esperienze e consigli per il loro futuro professionale.

Gli studenti selezionati ricevono 10.000€ all’anno per i due anni della laurea magistrale e hanno la possibilità di avvalersi di un percorso personale di mentoring con i donatori. Sono scelti in base a criteri di merito accademico tra i migliori laureandi della triennale che continuano il percorso al Politecnico anche alla Magistrale. Dal 2016 sono stati adottati 16 studenti, tutti meritevoli del 110 e lode: i primi due sono stati Giulia Realmonte, Alumna in Energy Engineering, e Alessio Durante, Alumnus in Electrical Engineering. Entrambi hanno completato gli studi al Politecnico nel 2018 con una borsa Circle. “È molto bello sentirsi parte di questa community di Alumni e ricevere consigli da chi ha accumulato esperienza tramite le scelte e gli errori fatti in passato”, commentava Giulia alla vigilia della laurea, e Alessio: “Quella dei Circle è un’opportunità unica in Italia. Nessun’altra università valorizza in questo modo i propri studenti migliori”.

Gli altri studenti del Circle sono stati Serena Farina, Electronics Engineerig, Alberto Lucchini, Automation and Control Engineering, Andrea Sassella, Automation and Control Engineering, Lorenzo Amadori, vincitore Ingegneria Meccanica, Daniele Loda, Ingegneria Elettronica, Riccardo Galvani, Biomedical Engineering, Andrea Ticozzi, Automation and Control Engineering, Jacopo Gargano, Computer Science and Engineering, Marina Nikolic, Ingegneria Informatica, Tommaso Marchesi, Ingegneria Civile, Paolo Cattaneo, Ingegneria Fisica e Massimo Terzi, Ingegneria dell’Automazione.

Qualche settimana fa si sono uniti al gruppo, vincendo il bando “AlumniPolimi per meriti accademici” 2020, Gabriele Zanoletti, Ingegneria Elettronica, e Paolo Morreale, Progettazione dell’Architettura. “In futuro, vorrei che le mie competenze fossero impegnate per qualcosa che mi entusiasmi, qualcosa di ambizioso e concettualmente elegante”, commenta Gabriele, e Paolo aggiunge: “Ho scelto il Politecnico per studiare in una prestigiosa scuola di architettura, nonché per vivere e respirare l’atmosfera internazionale che Milano offre. Questo spero mi darà la possibilità di acquisire gli strumenti per realizzare i miei sogni e diventare un giorno un buon e bravo architetto”.

Vuoi lanciare una raccolta fondi per istituire una borsa di studio? Visita la sezione dedicata sul sito dedicato al mondo delle donazioni del Politecnico di Milano.Visita il sito

Il team Politecnico partecipa alla prima corsa automobilistica per veicoli autonomi che viaggiano a 300 km/h

L’Indy Autonomous Challenge è una competizione da 1,5 milioni di dollari tra le università per programmare auto da corsa Dallara IL-15 modificate. I team si sfideranno nella prima gara di velocità per auto senza pilota che correranno fino a 300 km/h attorno al famoso Indianapolis Motor Speedway il 23 ottobre 2021.

Sulla pista di Indianapolis si sfideranno 28 team di oltre 500 studenti universitari appartenenti a 39 atenei di 11 Paesi. A rappresentare l’Italia il team PoliMOVE del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria, guidato dal prof. Sergio M. Savaresi, uno dei principali gruppi internazionali nel campo nei settori del controllo automobilistico, dei veicoli intelligenti e della smart mobility.

Tutte le automobili in gara saranno identiche tra loro: il telaio è quello della Dallara IL-15, modificata appositamente per la competizione senza pilota. Nessuna ulteriore modifica meccanica, aerodinamica o al motore è concessa. Anche l’elettronica e la sensoristica sono uguali per tutte le squadre. Questi sono i vincoli tecnici della prima Indy Autonomous Challange: la competizione è focalizzata al 100% sugli algoritmi di intelligenza artificiale che saranno sviluppati dalle squadre.

I team stanno già gareggiando nelle qualificazioni in simulazione (e il Politecnico si sta posizionando sempre nei primi posti). Questa competizione è anche l’occasione per i ricercatori e per gli studenti del Politecnico di sviluppare un problema complesso nella progettazione di veicoli autonomi: il team principale è costituito interamente da studenti PhD, mentre il team di supporto è composto da studenti di laurea magistrale che stanno seguendo un corso dedicato extracurricolare. È un gruppo multidisciplinare con ingegneri informatici, dell’automazione, elettronici, meccanici e aerospaziali.  Alcuni di loro hanno alle spalle anche l’esperienza in Formula Student (ne abbiamo parlato nel numero 1 di MAP).

“La gara si sviluppa su un anno e mezzo, poiché di fatto le iscrizioni si sono chiuse a marzo del 2020. Essenzialmente c’è una prima parte che si concluderà il prossimo 27 maggio con la Simulation Race, in cui tutto viene fatto e sviluppato in simulazione e dopo la quale comincia la parte sperimentale” dichiara Savaresi a Formulapassion.it (leggi qui la sua intervista completa). “Idealmente il simulatore dovrebbe essere una replica fedele di quanto accade in macchina, quindi in un mondo ideale possiamo prendere il codice, portarlo sulla vettura reale e nel giro di qualche giorno in teoria dovrebbe funzionare. Il passaggio al veicolo vero comunque non è banale, ma il tutto è stato strutturato per essere molto realistico. Il team del Politecnico di Milano si sta distinguendo e in particolare abbiamo vinto il secondo hackathon. […] Abbiamo appena concluso il terzo, dove ci siamo classificati al secondo posto. In realtà, questo evento è stato affrontato a coppie e noi gareggiavamo con l’Università di Monaco. Abbiamo vinto entrambe le batterie, ma la classifica finale si basava sul tempo complessivo. Abbiamo segnato il giro più veloce e potenzialmente avremmo potuto vincere, ma in gara due l’Università di Monaco andava piano, facendoci un po’ da tappo all’inizio e costandoci del tempo per superarla. Siamo arrivati secondi alla fine, ma siamo comunque contenti”, conclude Savaresi.

La partecipazione all’Indy Autonomous Challenge è solo una delle tante iniziative di ricerca e didattica innovativa del nostro ateneo. Scopri come contribuire anche tu alla creazione di una borsa di studio per uno dei migliori studenti o un assegno di dottorato per un giovane ricercatore: Dona ora

Cover photo from Indy Autonomous Challenge

Al Politecnico il simulatore di guida più innovativo al mondo

Il modello più innovativo di simulatore di guida ad oggi esistente sul mercato mondiale è stato installato ieri, 3 febbraio, al Politecnico di Milano, Campus Bovisa. Costato 5 milioni di euro, di cui 2 milioni finanziati da Regione Lombardia, rappresenta la punta di diamante di un progetto promosso da Cluster Lombardo della Mobilità, con l’obiettivo di creare un polo al servizio delle aziende automotive del cluster regionale lombardo, quarto a livello europeo.

Il DiM400 è uno strumento unico per lo sviluppo della mobilità sostenibile. Servirà per la progettazione di nuovi veicoli ecologici, per lo sviluppo di componenti con impiego innovativo di materiali, per le applicazioni relative alla dinamica del veicolo, l’ottimizzazione dei consumi, per verificare il funzionamento di sistemi di sicurezza attiva, per applicazioni di guida autonoma e motorsport sostenibile.

Altre applicazioni riguardano la possibilità di verificare l’interazione fra utenti della strada e infrastrutture e di sviluppare studi sulla sicurezza della guida. Sarà inoltre a disposizione degli studenti nei percorsi didattici per lo studio di dinamica del veicolo e interazione guidatore-veicolo-infrastruttura.

Fonte: MiaNews

“Le infrastrutture sperimentali e i laboratori d’avanguardia sono elementi essenziali per la ricerca internazionale e lo sviluppo con le imprese. Attraverso l’installazione del simulatore, il Politecnico di Milano si confronta con alcune delle maggiori realtà a livello internazionale, contribuendo a rendere l’area di Bovisa un ecosistema dell’innovazione in chiave europea. Questa è la dimensione alla quale punta l’Ateneo per affrontare le grandi sfide dei prossimi anni, prima fra tutte quella della mobilità”, ha commentato il rettore Ferruccio Resta

Nei laboratori del Politecnico di Milano fanno ricerca oltre 3000 docenti e ricercatori tra i migliori al mondo. Aiutaci a mantenere vivo il sistema della ricerca contribuendo a finanziare una borsa di dottorato con una donazione. Dona ora

Credits home: Drismi

Digital Talks | Covid-Working: organizzazione delle persone e degli spazi di lavoro

Quale futuro per il lavoro della conoscenza?

La pandemia Covid-19 ha avuto un forte impatto sul mondo del lavoro, cambiandone i ritmi, gli spazi, i flussi. Partendo dai risultati di un’indagine svolta su più di 8.000 docenti universitari italiani, sviluppata da un gruppo di ricerca interdipartimentale del Politecnico (Alessandra Migliore, Chiara Tagliaro e Andrea Ciaramella, DABC, e Cristina Rossi-Lamastra e Massimo Colombo, DIG), si è discusso del cambiamento in atto e del futuro del workplace.

Sono intervenuti:
Gioia Ferrario | Human Resources director, Deloitte
Alessandro Adamo | Director DEGW Italy and Partner Lombardini22
Mariano Corso | Responsabile scientifico Osservatorio Smart Working, School of Management Politecnico di MIlano
Gianbattista Pezzoni | Group Property Director Vodafone
Patricia Viel | Architetto, Co-Founder dello studio ANTONIO CITTERIO PATRICIA VIEL.
Introducono: Emilio Faroldi | Prorettore Delegato Politecnico di Milano
Alessandro Perego | Direttore DIG
Stefano Capolongo | Direttore DABC

Politecnico di Milano e Huawei: borse di studio a giovani ricercatori

Grazie alla collaborazione decennale tra Politecnico e Huawei è nato, nel 2019 sotto la guida di Umberto Spagnolini, docente del Politecnico presso il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria (DEIB), il Joint lab, un laboratorio congiunto che sviluppa ricerca all’avanguardia per le tecnologie wireless e dove studenti e dottorandi dell’Ateneo possono sviluppare le loro tesi sotto la supervisione dei docenti del Politecnico e dei ricercatori di Huawei. Sulla scia di questa collaborazione, oggi Politecnico di Milano e Huawei istituiscono borse di studio per giovani ricercatori nell’ambito delle “Wireless Communications”; Huawei inoltre assegna a Spagnolini il titolo di Huawei Industry Chair, che sosterrà i progetti di ricerca congiunta per i prossimi 10 anni su argomenti di alto valore industriale oltre che scientifico.

“Il corso di studi in Ingegneria delle Telecomunicazioni – spiega il Prof. Spagnolini – avrà, attraverso questa donazione, la possibilità di offrire a giovani eccellenze l’opportunità di svolgere l’attività di didattica e ricerca nell’ambito dei sistemi 5G/6G con borse di studio e posizioni di ricercatore. Questa nuova linfa permetterà un’ulteriore crescita di competenze e innovatività nell’ambito del Joint Lab tra Politecnico di Milano e Huawei.”

Nel 2020 grazie al supporto della Community degli Alumni siamo riusciti a creare 87 borse di studio che hanno permesso ad altrettanti studenti meritevoli di studiare al Politecnico di Milano.
Anche con un piccolo contributo puoi aiutare uno studente bisognoso e meritevole: Dona ora

Dona.Polimi.it: il tuo modo per sostenere il Poli

Nel 2020 il Politecnico ha ricevuto 2 milioni e 600 mila euro in donazioni dalla community, per finanziare borse di studio, infrastrutture e ricerca. Grazie ai 9.585 donatori, l’Ateneo ha potuto portare avanti tanti progetti, dalla ricerca a alto impatto sociale, ai progetti di riqualificazione urbana, a quelli a sostegno della diversità, e ha potuto erogare 87 borse di studio.

Il nuovo sito www.dona.polimi.it nasce per valorizzare questa collaborazione, facilitare tutte le persone che desiderano donare al Politecnico e, soprattutto, per condividere i risultati di questi sforzi collettivi, in un’ottica di trasparenza e partecipazione.

Dalla home page è già possibile scegliere direttamente un progetto o una borsa di studio a cui fare una donazione e seguirne lo sviluppo. Il nuovo sito introduce anche la possibilità di fare donazioni di gruppo: è un invito a tutti gli Alumni a farsi ambasciatori del Poli e a coinvolgere amici e colleghi che, con un piccolo contributo (a partire da 10 € a testa), possono davvero rappresentare un sostegno importante per una borsa di studio o per un ricercatore.


“Orgoglio Politecnico: nel 2020 gli Alumni donatori hanno dato il loro concreto sostegno agli sforzi dell’Ateneo nell’essere motore di sviluppo della conoscenza e dell’innovazione per il Paese; le loro donazioni hanno ancora una volta dato la possibilità a molti studenti di portare avanti i loro studi e a molti ricercatori l’opportunità di sviluppare i loro progetti di ricerca”
Prof. Enrico Zio, presidente Alumni Politecnico di Milano, delegato del rettore per gli Alumni e per il Fundraising individuale

MBA: tra i migliori al mondo il Politecnico di Milano, secondo The Economist

Il ranking dei programmi full-time MBA di The Economist è la classifica che premia i migliori Master of Business Administration (MBA) al mondo. Nel 2021 il Politecnico di Milano fa il suo ingresso nella classifica posizionandosi all’86° posto. A livello europeo, il Politecnico è l’unica università in classifica tra le Università Tecniche che hanno una Business School o un Dipartimento di Management e la quarta tra le Università Generaliste che hanno competenza tecnica e una Business School o un Dipartimento di Management. Più in generale, sono presenti nel ranking trentacinque scuole europee.

Tra i parametri considerati dalla classifica, la School of Management del Politecnico di Milano si distingue nella percentuale di Alumni che hanno trovato lavoro a tre mesi dal termine del corsonell’incremento medio del loro stipendio e nella presenza di studenti e Alumni internazionali.

Leggi il report completo


Vittorio Chiesa e Federico Frattini, rispettivamente Presidente e Dean del MIP Politecnico di Milano: “Siamo onorati di entrare a far parte di questo ranking per la prima volta nella nostra storia. È un risultato che vogliamo condividere con tutti gli studenti che hanno scelto la nostra scuola e con quelli che, ci auguriamo, vorranno farlo nel corso dell’anno appena iniziato”.


Se vuoi aiutare studenti brillanti e bisognosi a studiare al Politecnico, contribuisci alla creazione di una borsa di studio. Nel solo 2020, grazie al supporto della Community degli Alumni, siamo riusciti a creare 87 borse di studio che hanno permesso ad altrettanti studenti meritevoli di studiare al Politecnico di Milano.
Anche con un piccolo contributo puoi aiutare uno studente bisognoso e meritevole: Dona ora

Il Poli ha sviluppato un nuovo metodo per l’accelerazione di particelle

Acceleratori più piccoli, flessibili ed economici permetteranno di potenziare la ricerca fondamentale con ricadute importanti su molti campi di applicazione, dalle terapie per la cura dei tumori alla protezione dei beni culturali

Dopo cinque anni di lavoro, ENSURE, un progetto ERC H2020 finanziato dalla Commissione europea, ha raggiunto il suo principale obiettivo: controllare e ottimizzare una tecnica non convenzionale di accelerazione di particelle irraggiando materiali nanostrutturati dalle proprietà innovative con impulsi laser superintensi e ultrabrevi.

I fasci di particelle ad alta energia vengono utilizzati per la ricerca fondamentale ma hanno anche diversi campi di applicazione: ad esempio vengono usati nelle terapie per la cura dei tumori, in alcune tecniche di medicina diagnostica o nella produzione di semiconduttori, come anche nell’ambito dei beni culturali, ad esempio per determinare la composizione di un quadro grazie all’analisi delle proprietà dei materiali utilizzati per la sua realizzazione. Fasci di particelle ad alta energia si ottengono all’interno di acceleratori che, tradizionalmente, presentano alcuni limiti legati ai costi e alle dimensioni che queste strutture richiedono.

Il team di ricerca di ENSURE, guidato dal prof. Matteo Passoni (professore ordinario in Fisica Teorica della Materia al Dipartimento di Energia), ha sviluppato un nuovo metodo di accelerazione di particelle che sfrutta l’interazione tra un impulso laser di elevatissima potenza e brevissima durata (fino a 1020 W/cm2 in poche decine di femtosecondi) e un particolare tipo di nanoschiuma, ideata e sviluppata dal team, con la proprietà di avere una densità intermedia tra quella di un solido e quella di un gas (ve lo abbiamo raccontato nel numero 5 del MAP, che potete leggere in fondo alla pagina).

L’approccio indagato da Passoni consentirà di realizzare acceleratori più compatti e flessibili, con ridotti costi di costruzione e radioprotezione. I risultati della ricerca sono stati pubblicati in nel paper “Integrated quantitative PIXE analysis and EDX spectroscopy using a laser-driven particle source” sulla rivista Science Advances.

Oltre ai risultati di ricerca, ENSURE ha permesso di creare al Politecnico di Milano due nuovi laboratori che ospitano strumentazione scientifica all’avanguardia per la produzione dei materiali non convenzionali necessari per la fabbricazione dei bersagli irraggiati.

La ricerca sul processo di accelerazione che abbiamo investigato, sia dal punto visto teorico sia sperimentale, ha dato esiti positivi. Abbiamo prodotto materiali con proprietà peculiari, come schiume di carbonio nanostrutturato a bassissima densità, che possono rendere più efficiente il processo di accelerazione e abbiamo dimostrato che si possono migliorare i risultati puntando oltre che sul laser, anche sui materiali irraggiati, una direzione tecnologicamente meno onerosa e complessa. Inoltre, abbiamo avviato la sperimentazione di alcune importanti applicazioni, con risultati promettenti”, sottolinea Matteo Passoni. “Nel corso degli anni, una decina di giovani ricercatori italiani ha avuto l’opportunità di lavorare con me al Politecnico e l’attività di ricerca ha portato a collaborazioni importanti con eccellenti realtà industriali, di ricerca e accademiche, in ambito nazionale ed internazionale”.

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Credits header/home:: Photo by White.Rainforest ∙ 易雨白林. on Unsplash

SCM&L – La carriera nella supply chain: come iniziare e come crescere

Il Club di SCM&l della School of Management del Politecnico di Milano nasce su proposta di alcuni nostri Alumni come luogo di scambio di esperienze e confronto tra Alumni, Faculty e Scuola ed è composto da oltre 50 Alumni di Ingegneria Gestionale e del MIP Graduate School of Business che hanno maturato una brillante carriera nel settore e che si ritrovano un paio di volte all’anno per discutere e approfondire le sfide professionali all’interno delle rispettive imprese.

L’incontro di giovedì 21 gennaio 2021 è stato introdotto e moderato dal Prof. Mariano Corso e e ha trattato il tema “La carriera nella supply chain: come iniziare e come crescere raccontato dalla prospettiva Human Resources e Head Hunting”.

Tra gli altri, sono intervenuti:

Francesca Russo, HR Manager Global Supply Chain Head Offices and International plants at Campari
Davide Soffiantino, CEO at Adecco Outsourcing e Member of The Adecco Group executive committee, Alumnus
Giampaolo Codeluppi, Partner Key2people Executive Search, Alumnus

Roadmap per la ripartenza: ne parla a Forbes il Rettore Ferruccio Resta

Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano, è ospite di Forbes nel ciclo di interviste “Il Fattore R. Riscrivere x Rinascere”.

Chi sceglie il Politecnico di Milano”, osserva il rettore, “sceglie Milano. Da qui – ci aspettiamo – partirà la rinascita del Paese. Cosa va riscritto in questa città? Su che cosa puntare? Sui suoi punti di forza: il lavoro, l’innovazione, l’internazionalizzazione”.

FERRUCCIO RESTA – Forbes from BFC Video on Vimeo.

Idrogeno verde per una società a emissioni zero

“Siamo molto contenti del percorso intrapreso dalla Commissione UE verso la decarbonizzazione della società europea. Questa trasformazione è, per noi, a portata di mano e richiede un’accelerazione degli investimenti nelle energie rinnovabili. L’idrogeno verde può davvero essere la risposta alla decarbonizzazione”. Così racconta Francesco Starace, Alumnus del Politecnico di Milano e AD di Enel, durante lo European Hydrogen Forum.

Il Forum è stato uno sei momenti più importanti della European Hydrogen Week dello scorso novembre, lanciata dalla Commissione europea e FCH JU per fare il punto sulle tecnologie dell’idrogeno e delle celle a combustibile, anche in occasione dell’adozione della European Hydrogen Strategy nel 2020. L’evento ha riunito i rappresentanti dell’industria, dei governi e della ricerca con l’obiettivo di discutere degli ultimi sviluppi nel settore dell’idrogeno verde.

Il Gruppo Enel prevede di accrescere la propria capacità di idrogeno verde a oltre 2 GW nel 2030. Lo sviluppo tecnologico per l’impiego di idrogeno verde, commenta Starace, è nella sua fase iniziale e “dobbiamo accelerarne il passo, oltre che studiarne l’evoluzione con attenzione, per evitare errori nell’allocazione del capitale e scommesse in soluzioni che devono essere testate prima di mettere in atto grandi investimenti”.

Fonte immagine testata: Matthew Henry

Credits home: https://www.e-gazette.it/sezione/energia/enel-starace-chiuso-percorso-decarbonizzazione-anticipo