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Patricia Viel: il futuro della progettazione nel mondo del lavoro agile

Nell’intervista al Corriere della Sera, Patricia Viel esplora come sono cambiati la progettazione e i metodi di lavoro ai tempi del Covid-19 per uno studio associato come quello di Viel e Citterio, del quale è cofondatrice, che conta 130 collaboratori, tra architettura e design.

Quella di Viel è una visione dello studio di architettura basata “su dati, rilievi 3D, diagnosi, elaborazioni che permettono di “entrare” nell’architettura” e gestibile grazie alle nuove tecnologie e al lavoro agile: “Abbiamo 23 progetti aperti a cui stiamo lavorando tutti. Anche a distanza, e bene, grazie alla digitalizzazione”.

Uffici, negozi ed esperienze memorabili

Questo periodo ha portato un forte cambio di prospettiva anche per le aziende, dove “il rituale della presenza costante è frantumato ma la fisicità continuerà ad essere un valore. Starà ai vertici chiarire gli obiettivi e creare per i collaboratori momenti “imperdibili”.

Si tratta quindi di progettare spazi comuni negli uffici, nei negozi e negli hotel che contribuiscano a promuovere la condivisione dei valori, a creare coinvolgimento e delle esperienze multidisciplinari, dove il cliente o il collaboratore possano dirsi soddisfatti di aver imparato qualcosa, o di aver fatto una certa esperienza.

Nella pratica, questo si traduce nella creazione di atmosfere accoglienti e luminose, ampiezza degli ambienti e nella presenza di verde anche all’interno

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Credits: Corriere della Sera
Patricia Viel all’Alumni Politecnico di Milano Convention 2016

Patricia Viel aveva già parlato di futuro all’Alumni Politecnico di Milano Convention del 2016. Nel suo intervento, nel quale le era stato chiesto di immaginare il mondo nel 2099, Viel dipinge il futuro come una realtà fatta “su misura” delle persone, dove i modelli dell’abitare cittadino cambieranno in favore degli spazi comuni.

Un mondo dove la concezione di lavoro verrà rivoluzionata, passando da strumentale per la sopravvivenza a fondamentale per la qualità della vita e per la crescita personale di ognuno. Una visione che qualche anno fa poteva sembrare lontana, ma che oggi sembra già qui.

Rivedi l’intervento di Patricia Viel alla Convention del 2016.

Cover Photo:  cmb e Giulio Boem

Nuove terapie: una spin off del Politecnico per curare la maculopatia

La maculopatia essudativa è una patologia dell’occhio molto diffusa e rappresenta la prima causa di cecità per gli over 50. Per curarla, ad oggi è necessario sottoporsi a frequenti iniezioni, un processo invasivo e impattante sulla vita dei pazienti che li spinge, molto spesso, ad abbandonare la terapia.

Per evitare l’abbandono precoce delle cure, un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” del Politecnico di Milano in collaborazione con il Dipartimento di scienze cliniche e biomediche “Luigi Sacco”, ASST Fatebenefratelli-Sacco, Università degli Studi di Milano, ha sviluppato Mag Shell: un dispositivo che, con un’unica iniezione, è capace di rilasciare precise dosi di farmaco ad intervalli di tempo predefiniti.

Il dispositivo vede la luce nel 2015 a partire dalla tesi di dottorato di Marco Ferroni, ingegnere biomedico del Politecnico di Milano. In sei anni, grazie al supporto del Polihub che ha incubato MgShell, la spin off vincitrice di numerosi premi e investimenti, sono stati sviluppati la tecnologia e il modello di business.

Credits: Polihub
MAG SHELL: UNA NUOVA FRONTIERA TERAPEUTICA PER LA MACULOPATIA ESSUDATIVA

Il dispositivo oculare Mag Shell è un “contenitore” di farmaco che viene inserito, con un’unica iniezione, all’interno dell’occhio e rilascia il principio attivo gradualmente, garantendo così una maggiore aderenza dei pazienti al protocollo terapeutico.

Questo funzionamento è possibile grazie alla conformazione del dispositivo stesso, che alterna strati di materiali biodegradabili, costituiti da magnesio o da sue leghe, a dosi di farmaco.

“Oggi questo significa evitare che il 40% dei pazienti che abbandona la terapia diventi cieco, significa ridurre drasticamente l’impatto sociale che le patologie croniche hanno” spiega Ferroni in un’intervista.

I vantaggi di questa procedura sono molteplici: oltre alla riduzione dei costi e dell’impatto dell’attuale trattamento farmacologico su pazienti maculopatici, staff ospedaliero e sulla spesa sanitaria, ci sono promettenti possibilità di usare MagShell anche in altri ambiti di applicazione farmaceutica.

Al momento il dispositivo è in fase di sperimentazione preclinica in vitro e presto inizierà il primo studio pilota su animale.

Cover Photo: Polihub

Il MAP è la rivista degli Alumni del Politecnico di Milano. È una mappa per ritrovare, scoprire e conoscere tutto quello che è nato, partito e cresciuto nel nostro Ateneo. Qui sotto trovi un articolo correlato: se ti piace quello che stai vedendo, sostienici. Potrai ritirare la tua copia gratuitamente.

Con il tuo 5 per mille al Politecnico di Milano sostieni la ricerca

Non solo tecnologia, o meglio: tecnologia e innovazione al servizio di inclusione sociale, rigenerazione urbana, salute, servizi per la comunità. Sono solo alcuni dei tanti temi che la ricerca al Politecnico di Milano affronta ogni giorno. È la ricerca ad alto impatto sociale, finanziata anche grazie alle vostre donazioni e, in particolare, al 5 per mille.

Ogni anno, infatti, il Politecnico devolve i fondi raccolti con il 5 per mille ai migliori progetti selezionati attraverso un concorso di proposte, il Polisocial Award. Primo in Italia tra le iniziative accademiche di questo tipo, ha l’obiettivo di sostenere e avviare progetti di ricerca a alto impatto sociale, supportando i team di lavoro dalla fase di avvio progetto fino alla conclusione e anche oltre, anche in un’ottica di sostenibilità nel tempo e focalizzandosi su tematiche di importanza sociale per territori o fasce di popolazione in difficoltà.

SOSTENERE OGGI I RICERCATORI DI DOMANI

Dal 2013 (quando è partito il programma) al 2020, decine di migliaia di donatori, soprattutto Alumni, hanno scelto di devolvere al Politecnico di Milano il loro 5 per mille, contribuendo a raccogliere oltre 3 milioni e mezzo di euro.

Queste donazioni immettono nuove energie nella ricerca. Il Politecnico ha scelto di investire questi fondi per dare spazio ai giovani ricercatori: nei 7 anni del programma Polisocial sono stati coinvolti quasi 160 i giovani ricercatori, tra assegnisti e dottorandi, che hanno potuto così presentare e portare avanti i propri progetti di ricerca. Ad affiancarli, oltre 200 docenti e ricercatori provenienti da tutti i dipartimenti del Poli.

L’edizione 2020 ha messo in palio circa 500 mila euro, assegnati complessivamente a 5 nuovi progetti in partenza proprio in questi mesi. Puoi scoprirli tutti a questo link: https://www.dona.polimi.it/il-5-x-mille/   

COME FARE

Destinare il 5 per mille al Politecnico di Milano è semplice, basta apporre la tua firma nel riquadro “Finanziamento della ricerca scientifica e dell’Università” che figura sui modelli di dichiarazione dei redditi e specificare il codice fiscale del Politecnico di Milano CODICE FISCALE 800 579 301 50

Come si propaga il virus in ambienti aperti?

Uno studio del Politecnico di Milano, pubblicato sulla rivista Aerosol Science and Technology, cerca di rispondere a questa domanda analizzando una serie di scenari caratterizzati da diverse condizioni: una città in estate ed in autunno; una cittadina di mare in estate; un paese di montagna in estate ed in inverno

Ettore Maggiore, Matteo Tommasini e Paolo M. Ossi hanno pubblicato sulla rivista Aerosol Science and Technology l’articolo “Propagation in outdoor environments of aerosol droplets produced by breath and light cough”.
Il gruppo di ricerca ha studiato la propagazione dell’aerosol che respirando, tossendo o starnutendo emettiamo dalla bocca e dal naso in varie tipologie di ambienti aperti.

I virus aerotrasportati come influenza, raffreddore, SARS e, ovviamente, Coronavirus, si diffondono attraverso l’aerosol, formato di aria sovrasatura di vapore acqueo e droplet.
I virus “cavalcano” le droplet. Queste durante il volo evaporano o cadono al suolo, a seconda della loro dimensione iniziale. La velocità di evaporazione dipende dalla temperatura e umidità dell’aria ambiente.
Mentre la goccia, evaporando, si contrae, cambiano la sua velocità ed il tempo di volo nel flusso d’aria associato all’attività respiratoria.

Fino ad oggi, la propagazione dell’aerosol da attività respiratorie è stata studiata sperimentalmente e modellisticamente considerando ambienti chiusi e, in tempi più recenti, ambienti con climatizzazione completa.

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Credits: Jack Adamson su Unsplash

Nell’articolo citato, i ricercatori si sono invece concentrati sulla propagazione in ambienti all’aperto, analizzando il respiro e la tosse leggera (quella per schiarirsi la gola), le attività respiratorie normali in persone sane, o non sintomatiche, e considerando propagazione in aria stagnante, anche se è stato discusso l’effetto del vento.

Sono state calcolate le distanze di propagazione delle droplet in cinque ambienti caratterizzati da diverse pressione, temperatura, umidità relativa: una città in estate ed in autunno; una cittadina di mare in estate; un paese di montagna in estate ed in inverno.
In ogni condizione ambientale, fra le droplet che si propagano per distanza maggiore, quelle emesse tossendo sono più grandi di quelle emesse respirando.
In città in estate (alta temperatura, umidità molto elevata) ed in inverno in montagna (bassa temperatura, umidità medio-alta) si osservano le distanze maggiori di propagazione: circa 2 m dalla bocca. Le minime distanze si registrano d’estate sia in montagna (alta temperatura, bassa umidità), sia al mare (alta temperatura, umidità medio-alta): circa 1.5 m dalla bocca.

Cover Photo: Matteo Jorjoson on Unsplash

La ricerca al Politecnico di Milano dà un contributo essenziale allo sviluppo tecnologico, culturale e sociale del nostro Paese e del Mondo intero. In questo periodo, in particolare, molti ricercatori del nostro Ateneo hanno sviluppato e stanno sviluppando ricerche per prevedere e gestire l’emergenza pandemica, contenendone la diffusione e mitigandone gli effetti.
Rimani aggiornato sulle novità della ricerca sul Covid-19 al Politecnico di Milano. Visita www.covid.progressinresearch.polimi.it

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Chi sono gli 11 politecnici nella classifica Forbes dei giovani innovatori

“Mentre in tutto il mondo si continua a combattere la pandemia da Covid, i 100 under 30 selezionati da Forbes Italia per il 2021 stanno dando il loro contributo, con la forza delle loro idee”. Parte così Forbes Italia nel l’annunciare i 100 giovani innovatori italiani che secondo la rivista stanno scrivendo il futuro del Paese.

Tra loro anche diversi politecnici, ve li presentiamo!

Giovanni Pandolfi Bortoletto, per la categoria Science, 29 anni, fondatore di Leaf Space e Alumnus in ingegneria Aeronautica 2014

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Photo: TrevisoToday

Matteo Marzorati, 26 anni, categoria Games, fondatore di Cordens Interactive e Alumnus in Product Service System Design nel 2019

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Credits: Linkedin

Domitilla Rapisardi, 29 anni, categoria Art&style, fondatrice di IINDACO e Alumna in Design della Moda nel 2013

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Credits: Linkedin

Francesca Bona, per la categoria Energy, 29 anni, esperta di transizione energetica e Alumna in Ingegneria Energetica 2015

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Credits: Linkedin

Andrea Evangelista e Chiara Riente, entrambi 27 anni e Alumni in Ingegneria Dei Materiali e delle Nanotecnologie 2021 e Design della Comunicazione 2018, fondatori di Piantando, per la categoria Social Impact

Marco Laganà, 29 anni, categoria e-commerce, ha fondato Dog Heroes e Alumnus in Design della Moda 2013

marco laganà
Credits: Linkedin

Elisa Piscitelli, 30 anni, e Mariapaola Testa, 29, categoria Education, hanno fondato Orientami e sono Alumnae in Ingegneria Gestionale 2015 e Ingegneria Gestionale 2013

Enrico Bertino (alumnus in Mathematical Engineering 2019) e Gianluca Maruzzella (alumnus in Ingegneria Gestionale 2015), fondatori di Indigo.ai. Categoria Enterprise technology

Cover photo © Forbes

Eni e Politecnico di Milano, un fronte per la decarbonizzazione

Eni e Politecnico di Milano hanno siglato un nuovo accordo quadro per la realizzazione del primo Centro Congiunto per l’accelerazione dell’applicazione di tecnologie innovative per la transizione energetica e la Carbon Neutrality. L’accordo, della durata di 5 anni, estendibili a 7, fornirà la cornice per sviluppare progetti individuati mediante iniziative di Technology Foresight, e di analisi dedicate all’accelerazione dei percorsi di sviluppo delle tecnologie e al loro deployment, grazie al lavoro di ricercatori, tecnologi ed esperti di accelerazione del time-to-market dei prodotti della ricerca di entrambe le parti.

Iniziata nel 2008, la collaborazione tra Eni e Politecnico di Milano ha potuto contare su investimenti in attività di ricerca per circa 50 milioni di euro, portando a soluzioni innovative in diversi campi, tra i quali l’Economia Circolare, la Carbon Neutrality e i sistemi di monitoraggio impiegati nell’Asset Integrity Management. Il nuovo accordo quadro mira a consolidare questa importante partnership per uno sviluppo sostenibile e si inserisce all’interno del progetto Innovation District che il Politecnico di Milano sta sviluppando nel suo polo milanese di Bovisa, per il quale ha già ricevuto nel 2019 un importante finanziamento da parte di Regione Lombardia.

“L’accordo siglato oggi tra Politecnico di Milano e Eni si inserisce in un quadro di sviluppo che punta alla creazione di un vero e proprio distretto di innovazione a nord di Milano. Il Centro è parte integrante di un progetto ambizioso: il Parco dei Gasometri, che già vede un impegno significativo da parte di Regione Lombardia. Istituzioni e imprese dunque impegnate su un fronte di ricerca e di innovazione, quello della transizione energetica e delle nuove tecnologie per l’ambiente, che è centrale per la ripresa del Paese, come indicato dal Piano Next Generation EU”, ha commentato il rettore Ferruccio Resta.

L’Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi, aggiunge: “Abbiamo rinnovato un accordo di importanza strategica che ci dà grande forza per accelerare la transizione verso un’energia sempre più sostenibile. Il nostro è un percorso ambizioso e concreto, per il quale abbiamo già compiuto passi importanti, ma non possiamo portarlo a termine solo con il nostro impegno: occorre fare sistema a livello Paese, promuovere la cultura della circolarità e della Carbon Neutrality e mettere a fattore comune possibilità di investimento e know-how. L’intesa di oggi grazie alla realizzazione del primo Centro Congiunto di Innovazione e Ricerca pone le basi perché questo possa accadere”.

Nel 2020 grazie al supporto della Community degli Alumni siamo riusciti a creare 87 borse di studio che hanno permesso ad altrettanti studenti meritevoli di studiare al Politecnico di Milano.
Anche con un piccolo contributo puoi aiutare uno studente bisognoso e meritevole: Dona ora

Cosa accade nelle molecole immediatamente dopo l’interazione con la luce?

Al professor Mauro Nisoli (Dipartimento di Fisica, Direttore dell’Attosecond Research Center del Politecnico di Milano), insieme a Fernando Martín (IMDEA e Universidad Autónoma de Madrid) e Nazario Martín (Universidad Complutense de Madrid), è stato assegnato un ERC Synergy Grant per il progetto TOMATTO (The ultimate time scale in organic molecular opto-electronics, the attosecond).

I ricercatori esploreranno cosa accade all’interno delle singole molecole immediatamente dopo l’interazione con la luce. Si tratta di un territorio ancora largamente inesplorato, dal momento che la luce innesca eventi non facilmente osservabili che avvengono su scale temporali estremamente brevi, nell’ordine degli attosecondi. L’obiettivo di TOMATTO è quello di studiare e, possibilmente, controllare il moto degli elettroni negli istanti immediatamente seguenti all’interazione con impulsi luminosi; i ricercatori si propongono inoltre di capire come l’interazione con la luce è influenzata dalla struttura molecolare, al fine di capire se e come sia possibile progettare tale struttura per ottenere specifici effetti.

Fonte: Politecnico di Milano

Questo progetto è frutto della stretta collaborazione tra le competenze provenienti da diversi centri di ricerca e università. La ricerca, coordinata da un team di esperti in tecnologie laser, affronterà la sintesi di nuovi materiali organici e metodi computazionali. Il team del Politecnico di Milano si concentrerà sulla validazione sperimentale del lavoro teorico utilizzando strumenti di ultima generazione. L’obiettivo finale è l’ingegnerizzazione della risposta molecolare per realizzare materiali con caratteristiche opto-elettroniche migliori.

TOMATTO verrà finanziato da un ERC Synergy Grant nell’ambito del programma Horizon 2020 e riceverà un finanziamento di quasi 12 milioni di euro in 6 anni. Di questi, 5 milioni verranno erogati al Politecnico di Milano.

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Anche questo, come tutti i progetti di ricerca del Politecnico di Milano, è possibile grazie ai nostri dottori di ricerca, che sono tra i migliori al mondo. Se vuoi aiutare uno studente bisognoso ad intraprendere il percorso di Dottorato, aiutaci a finanziare una borsa: ogni contributo può fare la differenza. Dona ora

Credits header: Photo by Sandip Kalal on Unsplash

L’impegno del Politecnico per la digitalizzazione delle scuole milanesi

In collaborazione con Comune di Milano e Moncler, l’Ateneo fornirà supporto tecnico e corsi di formazione alle scuole primarie e secondarie di 1° grado per favorire integrazione delle nuove tecnologie nelle strategie didattiche

Nel quadro del progetto di collaborazione con Comune di Milano e Moncler, grazie al quale le scuole primarie e secondarie di 1° grado milanesi riceveranno una fornitura di 3.600 tra tablet, pc e connessioni, il Politecnico si occuperà di offrire supporto agli istituti scolastici e al personale docente, con l’obiettivo di favorire una progettazione didattica di qualità, che faccia leva su un utilizzo adeguato e intelligente della tecnologia.

Moncler ha donato alle scuole elementari e medie di Milano una fornitura di circa 3.600 tra tablet, pc e connessioni sulla base delle necessità segnalate oltre a supporto tecnologico e corsi di formazione per il corpo docente. Il servizio di supporto ed helpdesk, dedicato ai ragazzi, sarà gestito dal Politecnico di Milano attraverso i suoi studenti. Moncler offrirà inoltre, attraverso i professori dell’Ateneo, un percorso di formazione volto a supportare i docenti nella definizione di un modello formativo innovativo e integrato con le nuove tecnologie. Il progetto ha un valore complessivo di circa 2,1 milioni di euro.

In particolare, il Politecnico offrirà supporto agli istituti scolastici: 130 studenti universitari verranno selezionati per accompagnare ragazzi e docenti lungo tutto il 2021, fornendo supporto di natura tecnica all’utilizzo delle tecnologie per la didattica (device e software); inoltre i nostri docenti forniranno un percorso rivolto a 75 docenti delle scuole coinvolte affinché questi ultimi diventino agenti del cambiamento nelle proprie scuole di appartenenza. Obiettivo ultimo del corso è che i docenti possano promuovere tra i colleghi metodologie che prevedano l’integrazione delle nuove tecnologie nelle strategie didattiche “tradizionali”.

Contribuisci anche tu a sostenere i progetti a alto impatto sociale del Politecnico di Milano. Dona il tuo 5 per mille al Politecnico di Milano.

Cover Photo by Tran Mau Tri Tam on Unsplash

La Commissione europea finanzia i test su un innovativo reattore ad idrogeno made in Polimi

Con il progetto ERC PoC INSTANT, il prof. Tronconi del dipartimento di Energia ottiene un nuovo finanziamento per esplorare le potenzialità di un reattore compatto, più efficiente e meno invasivo dal punto di vista dell’impatto ambientale

Il progetto europeo INSTANT (effIcieNt Small-scale uniT for distributed heAt and hydrogeN generaTion), condotto dal professor Enrico Tronconi del Dipartimento di Energia, si propone di sviluppare un catalizzatore innovativo per la produzione di idrogeno. A partire da celle a combustibile a idrogeno alimentate da gas naturale, aria e acqua, i ricercatori svilupperanno delle unità per la produzione combinata di calore ed elettricità (CHP) da utilizzare per applicazioni su piccola scala, come la cogenerazione di calore ed elettricità ad uso residenziale o il rifornimento di veicoli a celle a combustibile alimentate a idrogeno. La generazione sostenibile di idrogeno “on site” e “on demand” consentirà di ridurre o eliminare i costi di trasporto e stoccaggio associati alle tecnologie tradizionali di produzione, migliorandone sia l’efficienza energetica sia l’impronta ecologica.

INSTANT, finanziato con 150.000 euro nell’ambito del programma Horizon 2020, è un ERC Proof of Concept che nasce dal progetto ERC Advanced Grant INTENT. INTENT ha sviluppato una nuova generazione di reattori catalitici compatti, più efficienti e meno invasivi dal punto di vista dell’impatto ambientale. Con INSTANT, i ricercatori mirano a testare questa nuova configurazione su scala semi-industriale (TRL5). Gli indicatori che saranno valutati durante i test includono:

  1. Capacità di produzione di idrogeno per un dato carico di catalizzatore (obiettivo = +30%);
  2. tempo di avviamento a pieno carico (obiettivo = -30%);
  3. tempo di risposta alle variazioni del carico (obiettivo = -30%).

Sulla base dei risultati sperimentali, INSTANT valuterà inoltre il potenziale di riduzione dell’impatto in termini di produzione di CO2 dell’unità CHP, in quanto il volume del sistema rappresenta attualmente uno dei principali vincoli per le applicazioni di cogenerazione ad uso domestico, e il costo di produzione complessivo, compresi i costi del ciclo di vita.

In caso di esito positivo, INSTANT getterà le basi per una nuova generazione di sistemi CHP basati su celle a combustibile a idrogeno e favorirà l’esplorazione del potenziale commerciale e sociale del lavoro di ricerca.

Cover photo by Mihály Köles on Unsplash

Anche questo, come tutti i progetti di ricerca del Politecnico di Milano, è possibile grazie ai nostri dottori di ricerca, che sono tra i migliori al mondo. Se vuoi aiutare uno studente bisognoso ad intraprendere il percorso di Dottorato, aiutaci a finanziare una borsa: ogni contributo può fare la differenza. Dona ora

Dal Politecnico di Milano, le mascherine Narvalo arrivano su kickstarter

Sì, va bene anche contro il Coronavirus: Narvalo Urban Mask è un DPI certificato a norma di legge, una mascherina FFP3 dotata dei migliori standard di filtrazione e un Active Shield (patent pending) che ottimizza costantemente il flusso d’aria interno per il massimo comfort e per agevolare le performance respiratorie.

Sostieni le mascherine Narvalo su Kickstarter

La storia di Narvalo (potete leggerla per intero su MAP 8) inizia sui banchi della Scuola del Design del Politecnico di Milano dalla tesi di Ewoud Westerduin, con il contributo di Venanzio Arquilla (rivedi il Digital Talks in cui è stata raccontata anche la storia di Narvalo), Professore del Dipartimento di Design e suo relatore di tesi, passa per l’incubatore PoliHub e una serie di test e sperimentazioni all’interno di Polifactory. (Scopri di più sul sistema ricerca-territorio-incubazione del Politecnico di Milano nel Digital Talk degli Alumni: “Startup, motore per la ripartenza”)

Oggi la spin-off del Politecnico di Milano, Narvalo, lancia su Kickstarter la campagna per l’industrializzazione della seconda versione delle sue mascherine: “Active”, che contiene alcune importanti componenti elettroniche smart. Nel dispositivo c’è un sensore in grado di leggere tre parametri: la pressione, la temperatura e l’umidità, che forniscono una lettura precisa e in presa diretta della frequenza respiratoria dell’utente e regolano la velocità di una ventola. Questa ventola estrae il calore e l’umidità che di solito vi si accumulano all’interno, rendendo più confortevole la respirazione. La valvola può essere bloccata inserendo lo speciale “tappo” COVID-19. L’App Narvalo interagisce con i sensori della mascherina per riportare la frequenza respiratoria e monitorare la qualità dell’aria lungo gli spostamenti dell’utente. I filtri della Urban Active hanno un livello di filtrazione garantito al 99% e proteggono dalle polveri sottili, dallo smog, dai pollini, dai virus e dai batteri e, grazie allo strato di carbone attivo, sono in grado di filtrare gli odori.

Credits images: Narvalo Design